Il catasto a Leinì nel 1700

di Toni Balbo

Ho avuto modo di consultare due documenti riguardanti il catasto delle proprietà dei leinicesi: “Leÿnì – Ricauo dei beni feudali – 1707” e “Riccavo delle Reggioni che compongono il Terittorio della Communità di Leÿnì – 1757”.
Gli elenchi riportano i dati salienti delle proprietà e cioè: il numero d’ordine, la regione dove è situato il bene, la proprietà, la qualità della coltura o del fabbricato, la misura della superficie, l’estimo del valore del bene e l’allibramento cioè il calcolo del reddito imponibile.

Delle regioni catastali, che erano ben 61, ne avevo già parlato sul n. 13 de La storia minore, ed era la suddivisione del territorio per aree più o meno omogenee; il numero d’ordine può essere paragonato alle attuali particelle ed erano 3.183; la qualità delle colture e dei fabbricati ci fanno conoscere la destinazione del territorio dell’epoca e, di conseguenza, come doveva essere il paesaggio nei dintorni di Leinì; ecco l’elenco:
Alteno, Aӱra, Boscho, Campo, Canauera, Gerbido, Gerbido imboschito, Giardino, Giardino con piante, Orto, Pascolo, Prato, Prato con morrera, Prato e vigna, Prato imboschito, Rizera, Sitto di Capella, Sitto di crota, Sitto di fabbrica, Sitto di forno, Sitto di strada, Vigna.
Alcune spiegazioni:
Alteno (aotin in piemontese): terreno, in genere vicino alle case, dedicato alla coltivazione, in filari, di vite e fruttiferi e fra i filari coltivato a cereali, ortaggi, legumi, ecc. Era l’insieme dell’orto, del vigneto e del frutteto.
Aӱra: aia, cortile, area adibita alla battitura ed essicazione dei cereali.
Canauera: terreno adibito alla coltivazione della canapa.
Prato con morrera: prato con filari di gelso (moré in piemontese) le cui foglie si usavano per l’allevamento del baco da seta.
Rizera o risera: risaia, il riso si coltivava nelle regioni delle Gebouine e della Palù in fondo all’attuale via Palera. Nella stessa zona si praticava anche la marcita (pra da eva in piemontese): era una tecnica che consentiva lo sfalcio dell’erba anche d’inverno. Facendo scorrere pochi centimetri d’acqua sulla superfice del prato si impediva la formazione del ghiaccio e consentiva la crescita dell’erba.
Sitto di … : luogo dove sorge una cappella, un manufatto interrato (crota), un fabbricato (fabbrica), un forno o una strada.
Vigna: le vigne erano numerose sulla Vauda, ma anche in pianura erano presenti soprattutto nei terreni ghiaiosi.
Di questi catasti non ho però trovato mappe, per cui resta difficile visualizzare la posizione precisa dei terreni e delle colture.

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Una pagina del cabreo Ronco del 1787
con la descrizione di alcuni prati in regione Baudenile.